Le infezioni alimentari sono un classico della bella stagione, ma non solo. Di solito si risolvono da sole in pochi giorni. Nel caso del botulino si rischia però una paralisi fatale e occorre agire subito
Nel mondo più di 250 infezioni e tossinfezioni alimentari
Le infezioni alimentari sono un classico della stagione calda, ma non solo. A volte causano manifestazioni molto lievi che si risolvono da sole in pochi giorni. In altri casi, invece, i sintomi sono più gravi e davvero difficili da tollerare se non addirittura tali da richiedere un intervento immediato. Esistono oggi al mondo più di 250 infezioni e tossinfezioni alimentari, che si manifestano con differenti sintomi e sono causate da diversi agenti patogeni. Quali sono le più comuni? «Le infezioni alimentari più diffuse sono quelle causate da batteri — premette Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di medicina dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo —. Tra i microrganismi più spesso chiamati in causa ci sono le Salmonelle, la Listeria, il Campylobacter, l’Escherichia coli e i Clostridi. A questi vanno aggiunte delle infezioni virali (epatite A) e le parassitosi (Anisakis). Gli agenti patogeni vengono introdotti soprattutto in seguito all’ingestione di carni crude o poco cotte (in particolare pollame), frutti di mare (soprattutto per l’epatite A), latte crudo e formaggi non pastorizzati nonché vegetali contaminati da liquami».
Il periodo di incubazione è variabile
«Nel caso della Listeria monocytogenes sono chiamati in causa anche i cibi refrigerati che non richiedono la cottura, come panini preconfezionati o paté, perché questo batterio prolifera meglio alle basse temperature (da frigorifero). La Salmonella viene in genere associata alle uova crude: questo batterio può infettare le ovaie delle galline e l’uovo prima che venga deposto e quindi può essere presente sia sulla superficie dell’uovo sia al suo interno. Il periodo di incubazione di queste infezioni è molto variabile: tra i 2 e i 5 giorni per il Campylobacter, tra le 12 e le 72 ore per le Salmonelle e da pochi giorni a diverse settimane per la Listeria. Quest’ultima infezione può essere pericolosa soprattutto se contratta in gravidanza in quanto può avere conseguenze gravi, dall’aborto spontaneo alla nascita prematura».
I sintomi gastrointestinali si esauriscono presto
Quali sono i sintomi tipici? «La maggior parte delle infezioni e delle tossinfezioni alimentari causa sintomi gastrointestinali con gradi di gravità molto variabili, come diarrea, nausea e vomito, crampi addominali e febbre non elevata. In genere i disturbi gastrointestinali si risolvono da sé in meno di una settimana, ma nei soggetti più a rischio (bambini, anziani e immunodepressi) si possono presentare quadri più seri. Le infezioni da Escherichia coli, per esempio, possono causare diarree acquose e a volte emorragiche, inoltre alcuni ceppi producono tossine molto pericolose, soprattutto per i bambini con meno di cinque anni e gli anziani. Un discorso a parte merita l’intossicazione da botulino».