Le Case dell’Acqua

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di Luciano O. Atzori

Sempre più spesso capita di vedere in molti Comuni le “case dell’acqua” (chiamate anche “chioschi dell’acqua”, “fontanelle del III millennio”, ecc.). Queste piccole strutture rappresentano la trasformazione migliorata delle vecchie fontanelle, infatti, non solo viene erogata dell’acqua potabile, ma questa è affinata, refrigerata e può essere frizzante (cioè addizionata con anidride carbonica per alimenti).

I vantaggi che offrono queste strutture sono veramente tanti:

  • riduzione dell’uso della plastica poiché si riduce l’acquisto dell’acqua minerale naturale imbottigliata nel Pet;
  • riduzione delle spese per lo smaltimento delle bottiglie di cui sopra;
  • riduzione dell’inquinamento atmosferico a seguito dei trasporti delle bottiglie dell’acqua e quindi si tutela l’ambiente;
  • utilizzo di acqua a “chilometri zero” in quanto viene erogata acqua proveniente dall’acquedotto locale;
  • diminuzione dei consumi di energia elettrica;
  • funzionamento 24 h.

Questi distributori di acqua potabile nascono nel 2011 a seguito di disposizioni del Ministero della Salute aventi per oggetto “Unità distributive aperte al pubblico di acque destinate al consumo umano sottoposte a processi di trattamento”.

L’attività di distribuzione automatica dell’acqua nelle case dell’acqua si configura come somministrazione di bevande (Circolare del Ministero della Salute n. 4283 del 17.02.2011) di conseguenza si applica la specifica legislazione alimentare e i gestori di questi chioschi sono considerati degli OSA (Operatori del Settore Alimentare) quindi dovranno garantire la sicurezza igienico-sanitaria dell’acqua nel rispetto del Regolamento CE 852/2004. Ciò implica il mantenimento costante di tutti i parametri di potabilità dell’acqua (rispetto del D.Lgs. 31/2001 “Attuazione della Direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano” e successive modifiche) anche attraverso la stesura e applicazione di uno specifico Piano di Autocontrollo alimentare redatto secondo i principi del sistema H.A.C.C.P.

Essendo le case dell’acqua delle strutture che affinano l’acqua già potabile devono rispondere anche ai requisiti del D.M. n. 25 del 7.02.2012 “Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano

I chioschi dell’acqua generalmente funzionano secondo una delle quattro possibili filiere di trattamento:

Tipo 1:
1. arrivo dell’acqua potabile (quindi rispettante i parametri imposti dalla normativa vigente (D.Lgs. 31/2001);
2. Contatore;

3. Valvola n/r e Riduzione della pressione

4. Refrigerazione e/o Gasatura

5. Disinfezione (lampade UV);
6. Erogazione.

Tipo 2:
1. arrivo dell’acqua potabile (quindi rispettante i parametri imposti dalla normativa vigente (D.Lgs. 31/2001);
2. Contatore

3. Filtrazioni;

4. Valvola n/r e Riduzione della pressione;
5. Refrigerazione e/o Gasatura;
6. Disinfezione (lampade UV);
7. Erogazione.

Tipo 3:
1. arrivo dell’acqua potabile (quindi rispettante i parametri imposti dalla normativa vigente (D.Lgs. 31/2001);
2. Contatore;
3. Filtrazione;
4. Valvola n/r e Riduzione della pressione;
5. Refrigerazione e/o Gasatura;
6. Disinfezione (lampade UV);
7. Erogazione.

Tipo 4:
1. Arrivo dell’acqua potabile (quindi rispettante i parametri imposti dalla normativa vigente (D.Lgs. 31/2001);
2. Contatore;
3. Filtrazione;
4. Filtrazione/Affinamento con filtro composito per migliorare le caratteristiche organolettiche (odori, colori e sapori) e ridurre/eliminare il cloro residuo attivo presente nell’acqua;
5. Valvola n/r e Riduzione della pressione;
6. Refrigerazione e/o Gasatura;
7. Disinfezione (lampade UV);
8. Erogazione.

Il consumatore che vuole usufruire del servizio offerto dalle case dell’acqua ovviamente deve pagare qualcosa (generalmente si tratta di pochi centesimi al litro) che sarà sempre molto inferiore al costo dell’acqua minerale naturale.

Insomma l’istituzione dei chioschi dell’acqua porta con sé tanto vantaggi, ma come ogni innovazione va saputa gestire altrimenti si può incorrere in alcuni inconvenienti.

Siccome spesso i trattamenti attuati presso queste strutture eliminano il cloro residuo attivo presente nell’acqua di approvvigionamento (cioè viene eliminato il disinfettante, che generalmente non supera la concentrazione di 0,2 mg/litro, utile a garantire la sanificazione dell’acqua in post potabilizzazione cioè durante il condotta mento e eventuale stoccaggio) se i cittadini fanno dei rifornimenti di acqua che viene conservata in casa per più di 2-3 giorni si potrebbe avere la proliferazione di microrganismi patogeni e non i quali potrebbero causare malattie ai consumatori. Tale problematica viene intensificata qualora i rifornimenti vengano effettuati con contenitori non precedentemente ben sanificati (bottiglie di vetro, bidoni in plastica per alimenti, ecc.) che vengono conservati a temperatura ambiente e non in frigorifero (cioè a circa +4°C).

Di conseguenza si capisce che per una corretta gestione dell’acqua erogata dai chioschi dell’acqua:

  • bisogna preferire l’uso di bottiglie di vetro tappabili della capacità massima di 2 litri da sanificare bene dopo ogni utilizzo per eliminare l’eventuale deposito di calcare e/o la formazione del pericoloso biofilm;
  • non effettuare eccessive scorte di acqua;
  • conservare quest’acqua in frigorifero (oppure in ambiente fresco al riparo da fonti di calore e luce) e utilizzarla entro massimo 2-3 giorni dal prelievo;
  • non si dovranno verificare casi di non corretto e idoneo uso delle strutture (es. bere direttamente dagli erogatori o fare bere animali, lavarsi le mani direttamente negli erogatori, applicare delle prolunghe).

Al fine di evitare le problematiche sopra esposte i cittadini dovrebbero essere costantemente ben informati sul corretto utilizzo dei chioschi dell’acqua e i Comuni e i Gestori dei chioschi dovrebbero garantire tale informazione e verificare l’applicazione delle corrette norme di utilizzo.

© Produzione riservata

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Dr. Luciano O. Atzori
Biologo – Esperto in Sicurezza degli Alimenti e in Tutela della Salute
Divulgatore Scientifico – Consulente agroalimentare
Co-founder  ISQAlimenti.it