GOMASIO: il sale di sesamo

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1974
di Sabina Rubini

Originario del Sol Levante il gomasio è un condimento, sempre più conosciuto, utilizzato in alternativa al sale soprattutto nell’alimentazione macrobiotica.

Il termine gomasio, o sarebbe più corretto dire gomashìo (ごま塩), deriva per l’appunto dall’unione di due parole giapponesi “goma” (sesamo) e “shio” (sale) e si ottiene amalgamando semi di sesamo tostati e sale marino integrale.

A questo condimento vengono attribuite proprietà benefiche, terapeutiche e curative, tanto da essere utilizzato nella medicina ayurvedica sin dall’antichità, probabilmente per le caratteristiche intrinseche contenute nei suoi due ingredienti, i semi di sesamo e il sale integrale.

I primi in quanto ricchi di calcio e proteine, acidi grassi essenziali come gli omega-3 e omega-6, vitamine liposolubili (vit. A e vit. E) e idrosolubili (vit. PP e vitamine del gruppo B).
Il secondo, il sale integrale, perché ritenuto più povero di sodio rispetto al sale da cucina, ed essendo meno raffinato, rispetto al comune sale marino, si pensa conservi al suo interno più elementi preziosi per la salute quali il magnesio, lo zinco e lo iodio.
In verità il sale integrale ha un contenuto di sodio praticamente identico a quello del normale sale da cucina e la maggior parte degli elementi in esso contenuti sono presenti in concentrazioni talmente basse da non avere alcun effetto di tipo nutrizionale o salutistico.

Presumibilmente quindi il minor consumo di sodio che si riscontra nell’utilizzare il gomasìo al posto del comune sale dipende dalle proporzioni dei suoi due unici ingredienti, che vanno a vantaggio dei semi di sesamo rispetto al sale.

Come usarlo in cucina
I cultori del gomashìo, ritengono che questo condimento “secco” abbia due funzioni principali, insaporire i cibi con una profondità inedita e ridurre il consumo di sale senza rinunciare al piacere della sapidità.

Proprio per quanto detto, quindi, il gomasio può essere utilizzato per insaporire tutti i tipi di cibo. Ottimo da mettere sul pesce, sulla carne, sulle verdure stufate, sul riso al vapore, risulta perfetto anche su insalate, minestre, zuppe e vellutate. Stando accorti però ad aggiungerlo, in tutti questi contesti, sempre a crudo.

Preparazione in casa
Questo prodotto ha il pregio di non dover essere necessariamente acquistato, ma può essere preparato agevolmente anche in casa. Su internet si trovano molteplici ricette dalle quali prendere spunto, ma l’importante è seguire alcune semplici regole:

  • prediligere l’acquisto di semi di sesamo biologici, che possono essere neri o chiari (è indifferente),
  • utilizzare solo sale marino (convenzionale o integrale),
  • tostare separatamente i semi di sesamo e il sale, ma in entrambi i casi stare molto attenti a non bruciare tali ingredienti,
  • conservare il prodotto ottenuto, dalla macinazione e dall’unione del sale e dei semi, in un contenitore di vetro (accuratamente igienizzato) da riporre in un ambiente fresco e asciutto, non necessariamente all’interno del frigorifero.

Infine, tradizione orientale vorrebbe che per la preparazione del gomashìo si debba utilizzare un suribachi, un mortaio tradizionale giapponese accompagnato dal suo pestello di legno detto surikogi, per la presenza al suo interno delle zigrinature (kushime)  capaci in generale di rendere molto agevole la tritatura di semi, foglie, spezie e di tutto ciò che si desidera macinare finemente e con poco sforzo, ma necessario in questo caso particolare a sprigionare l’inebriante aroma dei semi di sesamo che con un “normale” mortaio o un mixer non si otterrebbe.

E allora, se incuriositi, non vi resta che provare e assaggiare.
Buon appetito, o sarebbe meglio dire … Itadakimasu!

© Produzione riservata

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Dr.ssa Sabina Rubini
Biologa ed Esperta in Igiene e Sicurezza degli Alimenti
Consulente Aziendale
Co-founder ISQAlimenti.it